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Cucina romana a Pordenone: L'enoteca al Campanile

1 anno.
Lo voglio iniziare così questo post, con il tempo che ho impiegato per poter finalmente provare il ristorante con cucina romana a Pordenone: l’enoteca Al Campanile.
Non che ci sia una lista d’attesa lunga secoli per andarci, ma in questo anno in cui mi sono dedicata più intensamente a “testare” i ristoranti della mia zona, ogni qualvolta decidevo di provare la cucina del Campanile, lo trovavo sempre al completo. L’aspettativa quindi si è fatta ancora più alta perché mi chiedevo quali piatti sublimi lo rendessero così gettonato, finchè quest’anno finalmente sono riuscita ad andarci per ben due volte nel giro di un mese.

Comincio intanto a raccontarvi che questa enoteca si erge in un edificio storico della città, ho letto che originariamente era nato con il nome di la Cheba (gabbia), per richiamare la vicina cella campanaria adibita nel tredicesimo secolo a carcere.
Lo potrei ritenere un luogo storico anche per me, anche se la motivazione è più frivola, perché quasi vent’anni fa venivo proprio qui per assaggiare i miei primi calici di vino in compagnia del mio attuale compagno, quando ancora frequentavamo le scuole superiori. Ho un particolare affetto quindi per queste mura e per quanto ami la nostra cucina friulana, ritrovare qui qualcosa di diverso è stato sorprendente.
Il magnifico scorcio dell'entrata
Il locale si erge precisamente a fianco del campanile del Duomo di Pordenone, su due piani. È un luogo molto caldo e intimo che ha saputo mantenere le caratteristiche di un’ antica osteria.
La cucina è composta da piatti della tradizione romana, dai classici rigatoni all’amatriciana fino alle polpette in umido della sora Lella. 
l'ingresso
le sale
La prima volta ho potuto assaggiare un fantastico tagliere di salumi, un mix tra porchetta d’Ariccia, guanciale di Norcia e del pecorino. La seconda volta invece ho ordinato dei fiori di zucca con alici e mozzarella, ma vi consiglierei di provare anche le loro ottime mozzarelle in carrozza. Ad accompagnare i piatti non scordate di ordinare qualche calice di vino, rigorosamente friulano in questo caso, per mixare i due territori e rimandare al nome stesso del locale "enoteca" che ha un'attenzione particolare anche per il vino, come dice il loro biglietto da visita: Magna come er romano bevi tanche il furlan.
tagliere Alla Romana
fiori di zucca
Da grande amante dei primi ho assaggiato gli spaghetti cacio e pepe e quelli alla gricia, rimanendone talmente conquistata che alla seconda mia visita li ho ripresi. Attenzione che la cottura degli spaghetti è particolarmente al dente, io non lo sapevo ma la mia amica Sara, fidanzata con un romano doc, mi ha spiegato che è una caratteristica tipica.
spaghetti alla gricia
spaghetti cacio e pepe
Per concludere questa abbondante cena non mi sono fatta pregare per il dessert, ordinando un piatto che rimandava a una cucina più settentrionale del paese: lo strudel, una porzione gigantesca servita con una piccola spruzzata di panna.
Sono molto severa con questo dolce perché ce ne sono tante varianti e non sempre ne rimango pienamente soddisfatta; ma quello all’enoteca al Campanile è stato PARADISIACO, pasta morbida, ripieno ricolmo di mele.
strudel di mele 
Anche i prezzi li ho trovati molto onesti e il personale super gentile e disponibile.
Ultime raccomandazioni: chiamate con una o anche due settimane di anticipo!
Ho lasciato in sospeso i carciofi alla Giudia, perché ancora non in stagione, ma aspettatemi ragazzi che entro fine anno ci rivediamo per la terza volta!
Posso affermare sicuramente che L’ENOTECA AL CAMPANILE è tra le mie più belle scoperte di angoli ghiotti del 2019!

vicolo del campanile 1
Pordenone

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